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Cenni Storici
Il francese Alexandre Darracq fu uno dei pionieri dell’automobile. Viste le prospettive commerciali, che il mercato italiano offriva, fondò a Napoli nel 1905 la “Società Italiana Automobili Darracq”. Darracq si accorse ben presto che la sua scelta non era stata felice, infatti Napoli si trovava, geograficamente, troppo distante dalle principali industrie del paese. In meno di un anno, la Darracq italiana abbandonava le rive del golfo del Vesuvio per trasferirsi in una sede scelta strategicamente molto vicino a Milano, sulla strada del Portello. La produzione iniziale della sussidiaria era strettamente legata a quella della fabbrica francese, ma non era di alta qualità. Di conseguenza le vendite apparvero subito deludenti, anche perché nel frattempo il mercato italiano si era decisamente raffinato e aveva aspettative più elevate. La crisi economica e di immagine della Darracq raggiunse rapidamente livelli tali da impedire il proseguimento dell’attività. Nel 1909 la società francese decise di non sostenere ulteriormente la sua sussidiaria italiana mettendola quindi in liquidazione. Alcuni investitori guidati da Ugo Stella decisero di salvarla, chiedendo un finanziamento di 500 mila lire ( una somma considerevole per l’epoca ) alla Banca Agricola Milanese. Il nome della casa francese venne sostituito il 24 Giugno del 1910 da uno più appropriato: “ Anonima Lombarda Fabbrica Automobili”, con un organico che contava in quel momento non più di 120 persone. Nasceva così l’A.L.F.A., il primo nucleo di quella che sarebbe diventata l’Alfa Romeo. Preoccupato dello scarso interesse riscosso dalle realizzazioni della Società Italiana Automobili Darracq, il cavalier Ugo Stella, amministratore dell’azienda, affidò nel 1909 a Giuseppe Merosi la progettazione di una nuova gamma di vetture.
La 24 HP, la prima auto ad uscire dalle officine, si rivelò così moderna che un lotto di materiale accantonato nel 1915, all’inizio della prima guerra mondiale, fu utilizzato nel 1921 per realizzare il modello 20/30 E.S Sport.
La vettura era dotata di un motore monoblocco in ghisa, quadri cilindrico in linea di 4.082 cc , con valvole laterali comandate da albero a camme nel basamento e cambio a 4 marce, che erogava inizialmente la potenza di 42 cv a 2200 giri, 45 cv nella versione del 1912, trasmettendola alle ruote posteriori tramite giunto cardanico. Le ruote a raggi in legno montavano pneumatici da 820 x 120 mm. La carreggiata era sia anteriore che posteriore di 1350 mm.
Gli autotelai “ 24 HP “, da affidare ai carrozzieri di fiducia per l’allestimento desiderato, secondo gli usi del tempo, vennero particolarmente apprezzati dalla clientela per l’avanzata tecnologia, per la robustezza strutturale e ancor di più per la notevole potenza che consentiva di raggiungere i 100 km/h 110 nella versione 45 cv : una velocità stupefacente per l’epoca. Gli autotelai ( oltre 200 ) vennero carrozzati negli allestimenti “corsa” a due posti, “Limousine” a sette posti e in gran parte nella versione “Torpedo”, anche usata per i mezzi destinati all’esercito che vennero impiegati nella prima guerra mondiale. Nel 1920, dopo la pausa bellica, durante la quale fu sospesa la produzione di automobili, per attuare quella militare, furono realizzati solo pochi esemplari; dopo di che la “24 HP” fu definitivamente sostituita dal modello “20-30 HP” .Fu evidente come, fin dalla sua prima realizzazione, Merosi avesse trasmesso ai suoi progetti l’impronta sportiva che aveva sempre contraddistinto la sua produzione. E’ qui che si ritrovano le radici della grande tradizione sportiva Alfa Romeo; quella, che successivamente, animerà sempre l’attività della Casa e che ancora oggi ne rappresenta il punto di forza e di successo.

Modello autocostruito facendo uso di tondini e lamiere in ottone,rame e alluminio.
Per informazioni su costo e tempi di consegna inviare una mail a info@arteepassioni.com

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