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La 330 P4 nasce nell’inverno del 1966 per scendere in pista alla 24 Ore di Daytona, nel primo week-end di febbraio del 1967. E’ un cocktail micidiale, per la Ferrari in senso positivo, per gli avversari in senso negativo, come un sinonimo di “letale”. La carrozzeria è una semplice evoluzione della 330 P3, battuta a Le Mans nel giugno del 1966 dalle Ford GT 40; il motore invece è rivisto completamente da Franco Rocchi e dal suo staff. Il dodici cilindri a V di 4 litri di cilindrata beneficia di alcuni travasi di tecnologia direttamente dalla Formula 1: la distribuzione a 3 valvole per cilindro finalizzata a un migliore sfruttamento dell’iniezione indiretta meccanica Lucas, arriva dalla monoposto 312 “evoluzione”.Il telaio, invece, subisce alcuni aggiornamenti rispetto a quello delle P3, pur conservando la struttura in tubi di acciaio integrata da pannelli d’alluminio e fibra di vetro nella parte centrale. L’esordio avviene alla 24 Ore di Daytona: la Ferrari presenta al via due esemplari del nuovo modello, una 412P e alcune vetture sport affidate alle squadre private. Vince l’equipaggio Bandini-Amon davanti a Parkes-Scarfiotti, alle cui spalle si classifica la 412P di Guichet-Rodriguez. Il genio della comunicazione Franco Lini, di fronte alla netta superiorità delle Ferrari rispetto alle sei Ford GT40 ufficiali, organizza un leggendario arrivo in parata delle tre vetture di punta: una replica decisa per imitare l’arrivo delle GT40 sul traguardo di Le Mans nel giugno precedente. L’altra vittoria della stagione fu la 1000 km di Monza. All’ultima gara del campionato, la BOAC International 500, il titolo costruttori era conteso tra la Ferrari con le 330 P4 e le 412 P, e la Porsche con la 908. In occasione di questa corsa, la Ferrari trasformò una delle P4 , quella con numero di telaio 0858, in barchetta, asportandone il tettuccio e diminuendo quindi il peso di circa 40 kg. La vettura arrivò al secondo posto, permettendo alla Ferrari di vincere il campionato costruttori. Nel 1968 il regolamento cambiò, imponendo il limite di cilindrata a 3000 cc e impedendo alla P4 di continuare a gareggiare nel campionato mondiale. Totalmente furono prodotte tre 330 P4 , con numero di telaio 0856, 0858 e 0860. Due di queste, la 0858 e la 0860, a fine stagione furono modificate profondamente per adattarle al campionato Can-Am. L’unica Ferrari 330 P4 rimasta ad oggi in condizioni originali è quella con numero di telaio 0856. Modello realizzato modificando un kit in metallo bianco della Model Hiro Per informazioni su costo e tempi di consegna invia un messaggio a arteepassioni@gmail.com

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